Prima di effettuare un rilevo topografico, specialmente chi è alle prime armi, dovrebbe sapere che la scelta della macchina fotografica da adoperare è un requisito fondamentale per la buona riuscita del risultato finale.

Infatti il risultato del rilievo, la sua accuratezza, la definizione del modello e, in generale, la bontà di tutti gli elaborati dipendono quasi esclusivamente dalla fotocamera adoperata. Pertanto non ci si può affidare ad un venditore qualunque che pur di venderci un suo prodotto potrà erroneamente consigliarci invalidando così il buon esito del nostro rilievo. Quindi prima di acquistare l’APR, che la porterà in volo, occorre focalizzarsi con estrema precisione sulle caratteristiche che la macchina fotografica dovrà avere.

Cosa valutare?

Nella scelta della fotocamera dobbiamo assicurarci principalmente che:

  1. Le immagini ottenute non siano deformate

  2. Abbia un’ ottima risoluzione in pixel

Immagini deformate

Avere delle foto deformate ai bordi è come se noi in campo avessimo il miglior GPS o Stazione Totale, ma al momento di battere il punto non terremmo l’asta in bolla, quindi il punto acquisito è preciso ma il riferimento a terra è da un’altra parte.

Risoluzione in pixel

Potremmo dire, per semplificare, che ogni pixel della foto si trasforma in un punto battuto a terra. Quindi meno pixel più punti diradati o necessità di volare basso per avere più definizione. Una fotocamera molto definita ci permette di avere buone precisioni anche se voliamo alti in modo da coprire con unico volo grandi estensioni. Dunque, in linee generali, possiamo dire che la scelta verterà su una macchina fotografica reflex e ad alta risoluzione.

Indicazioni per la scelta

Vediamo ora nello specifico quale macchina potrebbe fare al caso nostro, partendo dall’esaminare quelle con potenziale più scarso a quelle, che viceversa, hanno un ottimo potenziale:

  1. ACTIONCAM piccolo peso con qualità scarsa
    La loro scelta è dettata del peso esiguo e quindi hanno necessità di un piccolo APR per il loro trasporto. Queste macchine sono nate per fare video e non foto! E la qualità degli obbiettivi è davvero scadente tanto che deformano enormemente le foto ai bordi fino ad arrivare a delle foto quasi fisheye (occhio di pesce). Certamente otterremo dei risultati anche con queste foto ma non possiamo dire che sia la scelta ottimale.

  2. INTEGRATE: già componenti del mezzo – qualità medio/alta e peso proporzionato
    Questa oggi può essere la soluzione migliore per il topografo. Se il drone è già equipaggiato di una fotocamera integrata di buona qualità (da 16 Mpixel in su), senza deformazione e con la possibilità di registrare nell’EXIF (dati tecnici dello scatto) le coordinate del punto di scatto, per il topografo diventa il modo più semplice e veloce per effettuare una missione fotogrammetrica. Solitamente, queste fotocamere, utilizzano degli obiettivi fissi (senza zoom) e grandangolari, questa risulta essere la scelta migliore per aumentare la precisione finale. Infatti in questo caso non si dovranno settare i parametri del DRONE (APR) e i parametri della macchina, ma le APP o software che pianificano il piano di volo eseguiranno il tutto in automatico e nel modo più consono per il rilievo da realizzare. Inoltre non ci sarà la necessità di verificare e caricare batterie diverse, ma la stessa batteria del mezzo alimenterà la fotocamera. Sicuramente il miglior compromesso semplicità /qualità di risultato.

  3. COMPATTE: qualità media e peso accettabile
    Molto utilizzate soprattutto negli APR ad ALA FISSA. Negli ultimi anni hanno raggiunto definizione in pixel e qualità elevate tali da garantire dei discreti risultati. Il loro punto debole è l’obiettivo spesso di scarsa qualità per contenere i costi e retrattile allo spegnimento. Questo provoca una mai esatta distanza focale dal sensore che influisce in fase di calcolo fotogrammetrico.

  4. MIRROLESS: ottimo compromesso tra qualità e peso
    Si sono affacciate nel mondo della fotografia da pochissimi anni. Praticamente hanno le caratteristiche hardware e software di una REFLEX (fotocamera con mirino che tramite uno specchio fa vedere dall’obbiettivo cosa si inquadra) ma non hanno specchio per l’inquadratura e utilizzano il display posteriore e/o un mirino elettronico laterale. Conservano delle reflex la possibilità di cambiare obiettivo e solitamente montano obbiettivi di grande qualità zoom o fissi.

  5. REFLEX la migliore qualità ma peso eccessivo
    Quelle che utilizzano i professionisti ed i fotoamatori. Anche qui la scelta e la qualità sono variegate. La loro qualità eccellente è garantita più dagli obbiettivi intercambiabili che possono montare piuttosto che dal numero di pixel. Certo la migliore scelta per fotogrammetria da APR ma hanno bisogno di un mezzo molto potente e costoso per portarle su.

  6. OBBIETTIVI: zoom e fissi
    Tutti i modelli sopracitati normalmente vengo proposti con obiettivi zoom che permettono di essere utilizzati per vari soggetti. Per la fotogrammetria da APR sono consigliabili dei grandangolari che da una parte coprono più territorio ma dall’altra potrebbero deformare l’immagine. La stragrande maggioranza di APR montano degli zoom utilizzati alla minima distanza focale possibile (quindi grandangolari) ma in definitiva occorrerebbe trovare una focale più ampia possibile ma che non dia problemi di distorsione. Chiaramente sarebbe meglio usare grandangolari fissi e di alta qualità.

Dunque in definitiva se applichiamo scrupolosamente i seguenti criteri nella scelta della fotocamera eviteremo di scontrarci con risultati di infima qualità sprecando non solo tempo e denaro ma evitando anche di fare una pessima figura con il cliente che ha commissionato il lavoro. Ricordate quindi di acquistare prima la macchina fotografica e poi il drone.

Autore: pinomangione